BREVE STORIA DEL SERVIZIO POSTALE IN ITALIA
A cura di Luigi Zucchini
Regno delle Due Sicilie – Regno di Napoli
Alcuni francobolli del Regno di Napoli emessi il 1° gennaio 1858. Al centro di ciascuno, lo stemma delle Due Sicilie. Il Regno delle Due Sicilie comprendeva il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, che furono uniti in un unico stato per effetto del Trattato di Vienna del 1815 sotto il dominio dei Borboni. La moneta utilizzata nel Regno delle Due Sicilie era chiamata Grano, ma quello napoletano valeva il doppio di quello siciliano.
La prima ferrovia in Italia fu inaugurata il 3 ottobre 1839 e collegava Napoli a Granatello di Portici. Successivamente, il 4 novembre 1857, fu approvato un regolamento che rendeva facoltativo il trasporto della posta per via ferroviaria senza alcuna sovrattassa. Unica obbligatorietà riservata all’utenza era quella di apporre su busta o cartolina la dicitura “per la strada ferrata” oppure “Per la Ferrovia”. L’ufficio postale di competenza poneva il timbro “SF” sulla corrispondenza via ferrovia.
Lettera del 1858. Da notare la dicitura “Per la Ferrovia” inalto a destra ed il timbro SF in alto a sinistra. http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/119_carsetti.pdf
Emissione italiana del 3 ottobre 1989 per il 150° anniversario dell’inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici. Il trasporto della posta avvenne fin dall’inizio del servizio.
Gran Ducato di Toscana
Alcuni francobolli del Gran Ducato di Toscana emessi tra il 1851 e 1852. Al centro, il Leone Mediceo, detto “Marzocco”, con corona in testa. Nel 1851 il Granducato di Toscana comprendeva i territori di Firenze, Lucca, Siena, Arezzo, Grosseto, Pisa, Livorno e l’Isola d’Elba. Il sovrano era il Granduca Leopoldo II di Lorena. La moneta era la Lira Toscana, costituita da 12 Crazie, 20 Soldi, 60 Quattrini. Con l’annessione al Regno d’Italia, essa fu sostituita dalla lira italiana di 100 centesimi.
Va detto che in campo postale il Gran Ducato non legiferò in quanto vi erano due servizi in concorrenza fra di loro ma complementari.
I cittadini potevano imbucare la corrispondenza direttamente nelle stazioni, sui treni oppure presso gli uffici postali di terra. Se l’utente preferiva che la posta viaggiasse in toto o parzialmente per strada ferrata, veniva apposto un bollo ovale contenente le lettere S.V. (Servizio Vapori). La corrispondenza affidata ai servizi privati recava i bolli delle compagnie ferroviarie ed il “Porto” (spese postali), poteva essere pagato alla consegna, a bordo dell’Ufficio Ambulante del treno interessato oppure a carico del destinatario.
Il bollo “S.V.” è posto accanto al timbro della data del 5 ottobre 1850 della lettera da Livorno a Firenze. http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/119_carsetti.pdf
Sulla strada ferrata “Maria Antonia” che collegava Firenze, Prato e Pistoia, la corrispondenza era consegnata e bollata alla partenza, mentre sulle buste poteva essere indicato l’orario di partenza del treno sul quale si desiderava far viaggiare la propria corrispondenza. Essa veniva appositamente bollata “Franca” con locomotiva stilizzata in bollo ovale che stava ad indicare il soddisfacimento dei requisiti di spedizione in partenza.
Lettera spedita da Pistoia per Firenze, Strada Ferrata Maria Antonia. In alto si leggono l’orario di partenza del treno e la data, sotto il timbro FRANCA http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/119_carsetti.pdf
Regno Lombardo Veneto
Alcuni francobolli del Regno Lombardo Veneto emessi il 1° giugno 1850. Stemma austro-ungarico in uno scudo. Con il Trattato di Vienna del 1815, la Lombardia ed il Veneto furono assegnate all’Austria. Il sovrano fu Francesco Giuseppe I, al trono dal 2 dicembre 1848. Nel 1859 l’Austria perdette la Lombardia fino al Mincio (Mantova esclusa) che passò a far parte del Regno di Sardegna. Nel 1866 il Veneto venne ammesso al Regno d’Italia. Monete: 1 Lira austriaca costituita da 100 Centesimi (fino al 31 ottobre 1858). Dal 1° novembre 1858: 1 fiorino, costituito da 100 Soldi.
Lo Stato non adottò nessun provvedimento legislativo in campo postale, provvedendo direttamente al trasporto della posta senza ricorrere a compagnie private.
Tuttavia, alcune corrispondenze di servizio venivano accettate e trasportate su ferrovia tramite gli uffici ambulanti e bollate con timbri specifici. La tipologia dei bolli di annullo utilizzata su queste linee fu presa dall’uso sardo che la utilizzò fino al 1875 e che consisteva in bolli a doppio cerchio che potevano essere grandi o piccoli in base alle iscrizioni in esse contenute.
Lettera timbrata con bolli ferroviari e viaggiata con le Strade Ferrate Lombardo-Venete da Milano a Codogno. http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/119_carsetti.pdf
Stato Pontificio
Alcuni francobolli dello Stato Pontificio emessi il 1° gennaio 1852. Stemma pontificio (Tiara e chiavi) e dicitura “Franco Bollo Postale” in cornici e fregi per ogni valore in vari formati. Nel 1852, durante il papato di Pio IX, lo Stato Pontificio era suddiviso in Province, ma in Romagna si chiamavano “Legazioni” in quanto, a capo di esse, c’erano dei Cardinali Legati. Nel restante territorio si chiamavano “Delegazioni” a capo delle quali c’era un Monsignore Delegato. Durante la guerra del 1859 le Romagne formarono un governo provvisorio e nel 1860 l’esercito di Vittorio Emanuele II invase le Marche e l’Umbria. Il 20 settembre 1870 le truppe italiane entrarono in Roma e nel giugno 1871 Roma divenne capitale d’Italia. La moneta dello Stato Pontificio era lo Scudo costituito da 100 Bajocchi.
La prima linea ferroviaria dello Stato Pontificio che collegava Roma con Frascati venne inaugurata da Pio IX il 7 luglio 1856 e fin dal giorno successivo iniziò a svolgere regolare servizio merci e viaggiatori. La compagnia che gestiva la ferrovia istituì un servizio postale espresso; sulle lettere e sulle cartoline veniva posto un bollo a tre cifre: la prima cifra indicava il numero della corsa (numeri dispari per la tratta Roma-Frascati, numeri pari per la corsa Frascati-Roma), le altre due il giorno e il mese di riferimento. All’arrivo del treno in stazione, i fattorini dell’agenzia e della compagnia ferroviaria provvedevano al recapito della corrispondenza per il prezzo di 1 Bajocco.
Lettera circolata da Roma a Frascati. Interessante l’annullamento fatto a penna e non con timbro. http://risorse.issp.po.it/dbcollezioni/119_carsetti.pdf
Il Regno Di Sardegna
Alcuni francobolli del Regno di Sardegna emessi il 1° gennaio 1851 con l’ effige di Vittorio Emanuele II di Savoia. Nel 1851 il Regno di Sardegna comprendeva il Piemonte, la Liguria, la Savoia, la Sardegna e la Contea di Nizza. Nel giugno del 1859 il Re Vittorio Emanuele II, alleatosi con la Francia, cacciò l’Austria dalla Lombardia, fino al Mincio. La Francia ottenne con il trattato di Villafranca del 1860 diversi territori, tra cui Nizza. Il 18 febbraio 1861 a Torino il primo Parlamento italiano decretò la costituzione del Regno d’Italia proclamato ufficialmente il 17 marzo 1861. Moneta: Lira italiana costituita da 100 centesimi.
Con decorrenza maggio 1866, nel Regno Italico vennero introdotti annulli numerali, affinché ciascun ufficio ambulante potesse avere il proprio numero. Successivamente, nella seconda metà del 1877, vennero sostituiti da annulli a sbarre che assicuravano un annullamento più marcato. Per la stessa ragione l’Amministrazione Sarda prima e quella Italica poi, introdussero timbri e/o bolli lineari indicanti località d’origine e destinazione della corrispondenza, in quanto sarebbe risultato chiaro il tragitto della stessa posta, conoscendone così la località di impostazione e quella di destinazione.
In Italia la prima carrozza postale fu introdotta nel Regno di Sardegna nel 1855. Gli ambulanti erano veri e propri uffici postali installati su vagoni ferroviari dotati di cassetta delle lettere nelle quali il pubblico imbucava la corrispondenza. Gli impiegati durante il viaggio lavoravano la posta ricevuta in partenza o nelle stazioni intermedie e la consegnavano già smistata nelle varie stazioni lungo il tragitto e alla stazione di arrivo.
Dopo il successo degli uffici postali mobili nel Regno di Sardegna, il servizio ebbe una crescita ininterrotta fino agli anni Trenta del ventesimo secolo. I primi due uffici postali ambulanti iniziarono il loro servizio sulla linea Torino-Genova.
Nascono le nuove idee
È il 1° luglio 1837 quando in Gran Bretagna tra Londra e Birmingham entra in servizio il primo ufficio postale installato su apposita carrozza ferroviaria. La novità è talmente geniale che verrà ben presto adottata in tutto il mondo.
Nel 1837 Rowland Hill, legandolo alla riforma postale, inventò il francobollo. Hill intuì che la riscossione della tariffa non avvenisse al ricevimento bensì all’atto della spedizione a spese del mittente. Comprese, inoltre, che l’introduzione di tariffe basse e uniformi in base al peso piuttosto che alla distanza avrebbe incrementato il traffico postale ricompensando così i minori introiti dovuti alla riduzione tariffaria. Nello stesso anno fece pubblicare a proprie spese un libretto con cui rese noto al parlamento inglese il suo progetto riformatore. Il 6 maggio 1840 entrò in vigore il primo francobollo al mondo scelto tra una serie di disegni inviati dai partecipanti ad un concorso pubblico bandito nel settembre 1839
Il Penny Black, primo francobollo al mondo.
La Cartolina Postale
Prima cartolina postale, 1869.
Da Internet, autore sconosciuto
Il 1° ottobre 1869 compare la prima cartolina postale emessa dalle Poste Austro Ungariche ideata da Hemanuel Hermann, con l’intento di sostituire la più onerosa lettera. Le cartoline illustrate comparvero per la prima volta in Francia nel 1870 grazie al libraio Bernardeau de Sille-Le-Guillame che ornò le cartoline con disegni e, dal 1872, vennero utilizzate per propagandare le bellezze turistiche di un paese, propaganda che diventò più efficace quando, nel 1891, Dominique Piazza sostituì i disegni con fotografie. Nel 1902 fu introdotta in Gran Bretagna la linea verticale che separa l’indirizzo del destinatario dal messaggio vero e proprio posto sul retro finché la cartolina così concepita fu ammessa alla corrispondenza internazionale dal Congresso Postale Universale di Roma a partire dal 1°ottobre 1907.
Le Novità In Italia
Il 23 giugno 1873, con la legge 1872, l’Italia introduceva la Cartolina Postale di Stato che rappresentò la novità nel panorama dei servizi postali italiani. Il Presidente del Consiglio Giovanni Lanza costrinse il direttore delle Poste Barbavara a fissare la tariffa a 10 centesimi di lira per l’interno e 5 centesimi per il distretto nonostante fosse giudicata antieconomica dal ministro delle Finanze Quintino Sella, tariffa che rimase invariata fino al 1919.
Cartolina postale italiana. Annullo postale 1879.
Proprietà dell’autore
Modello del Bagaglio-postale Tipo UM 1924 con residenza Firenze, nella livrea verde FS epoca 1923-1949.
https://www.trenietreni.it
Modello del Postale e Messaggeri ad assi tipo Um24 con residenza Milano Centrale nella livrea castano delle FS epoca 1945 – 1965. https://www.trenietreni.it/
Modello della vettura postale serie UM con cassa in legno e garitta rialzata del 1910 serie 7000 in funzione sulle Ferrovie dello Stato fino alla fine degli anni ‘30.
https://www.sagimodel.it/
Asse Adriatico: evoluzione della linea Susa-Brindisi
L’Asse Adriatico dal Piemonte alla Puglia fu considerato di fondamentale importanza strategica perché favoriva il collegamento fra le varie nuove regioni grazie proprio alla via ferrata. Il Governo italiano si impegnò molto nella sua realizzazione. Si spese inoltre presso l’Amministrazione Postale Inglese affinché utilizzasse l’Asse Adriatico per il transito della corrispondenza e dei pacchi dall’Inghilterra verso le sue colonie via traforo del Moncenisio (poi Frejus), Susa, Torino, Bologna, Ancona e Brindisi. Inizialmente gli Inglesi si mostrarono settici, ma il Governo italiano dimostrò loro che il convoglio ferroviario “Valigia delle Indie” verso Brindisi impiegava ben 40 ore di meno rispetto alla via marittima da Marsiglia verso le colonie dell’Estremo Oriente.
Cartolina pubblicitaria con la descrizione dell’itinerario del convoglio “Valigie delle Indie”.
Fonte Internet autore sconosciuto
Cartolina rappresentante il trasbordo delle merci, viaggiatori e posta dal piroscafo al treno, nel porto di Brindisi.
Fonte Internet autore sconosciuto
Lo Sviluppo della linea Tirrenica
Attorno agli anni 80 del 1800, il governo incaricò le società ferroviarie private appositamente convenzionate di creare un asse ferroviario tirrenico sulla direttrice Modane, Torino, Genova, Roma, Napoli, Crotone. La realizzazione avvenne a tappe: Modane-Torino fu attivata nel 1883, Torino-Pisa e Pisa-Roma nel 1886. Sempre lo stesso anno, fu aperta la tratta Roma-Napoli, mentre la tratta Napoli-Crotone è già attiva dal 1883. Nel 1895 l’intera tratta Napoli-Reggio Calabria fu finalmente terminata.
Il collegamento postale con la Sicilia
I primi traghetti tra la Calabria e la Sicilia entrarono in servizio nel 1896 e nel 1901 avvenne il primo traghettamento di due vetture Pullman del direttissimo Roma-Siracusa grazie alla ristrutturazione dei porti di Messina e Villa San Giovanni terminata nel 1899. Il successo dell’iniziativa fu tale che in seguito, con l’entrata in funzione di altre navi traghetto, fu possibile sfruttare tutte le potenzialità del servizio postale.
Modello HO del DUIz 94 210, uno dei primi bagagliai postali prodotto in larga scala a partire dal 1907. Equipaggiato con carrelli tipo AA FS.
Catalogo Rivarossi 1992.
Bagagliaio-Posta, serie DUz 95000 F.S. (già DUz 34, anno di costruzione 1934). Nel 1934 vennero ordinati complessivamente 29 vagoni di questo tipo, da porre in servizio nei treni rapidi e direttissimi sulle principali linee della rete.
Bagagliaio posta FS DUIz. Nel 1911 ne esistevano in circolazione 135. Era dotato di tre compartimenti principali: uno per il personale di scorta, uno per i bagagli ed un altro per la posta. Era provvisto di freno a mano e automatico ad aria compressa sistema Westinghouse, riscaldamento a vapore, illuminazione elettrica con accumulatori e illuminazione di riserva con fanali ad olio.
Catalogo Mostra Ferrovie dello Stato, Torino 1911. Collezione Casadei
Per tutto il ventesimo secolo, lo Stato, subentrato nell’amministrazione ferroviaria, si fece carico dell’acquisto e della manutenzione di centinaia di vetture postali da inserire nelle composizioni dei treni viaggiatori. Presso medie e grandi stazioni erano presenti uffici postali, tanto che ai tempi dei treni a vapore, una lettera spedita in stazione a Milano poteva essere consegnata a Roma entro il giorno successivo.
I carri-automotore Gr.60 FS
I carri-automotore Gr. 60 FS entrarono in servizio nel 1906 e vi rimasero fino al 1910. Avevano una lunghezza della cassa di metri 8,5 e di questi 5 erano riservati al vano poste e bagagli e 3,5 metri per il vano caldaia e cabina di guida.
Per sfruttare al massimo le ridotte dimensioni, si dovette montare una caldaia verticale.
Il loro collaudo avvenne sulla tratta Roma-Orte della linea Firenze -Roma e sulla tratta Firenze-Vaglia della Faentina. Per quanto fosse prevista una velocità di crociera di 50 km/h, durante i collaudi furono toccati i 70 km/h con sorprendenti risultati di stabilità.
Nonostante il successo iniziale, la modesta potenza di soli 180 CV si mostrò assai limitata tanto che vennero sostituiti da locomotive ordinarie quando la composizione del treno superava certi limiti di peso. Successivamente le prestazioni vennero migliorate con una nuova caldaia con la quale si raggiunsero i 220 CV.
Alcune immagini dell’automotore postale Gr. 60 FS.
Da internet, autore sconosciuto
A Bassano Veneto, utilizzato per un convoglio sanitario.
Collezione Cristian Rossi
Il Declino
La posta aerea e successivamente la privatizzazione dei vari enti statali portarono i diversi convogli ferroviari postali a non avere più in composizione delle carrozze adibite al servizio postale. Il capotreno e i vari conduttori caricavano a bordo dei bagagliai i vari sacchi di juta delle Poste Italiane contenenti la corrispondenza che venivano distribuiti nelle varie stazioni lungo il percorso. L’ultimo treno postale fu il “Celerone” da Bari a Milano Smistamento via Adriatica, treno notturno composto da vagoni postali e bagagliai sui quali vi erano diversi impiegati postali.
il 6 dicembre 1970, in occasione della XII Giornata del francobollo, le Poste Italiane ne emisero uno raffigurante un treno postale. Incisione E. Donnini.
Treni celeri postali orario 1996-97:
29501 – Torino-Venezia soppresso festivi manovre di AGGANCIO e SGANCIO veicoli a:
– Milano C.le
– Brescia
– Verona Porta Nuova
– Padova
– Mestre
29551 – Milano-Napoli soppresso festivi. Nessuna manovra intermedia
29552 – Milano-Sondrio soppresso festivi. Nessuna manovra intermedia
29553 – Milano-Napoli soppresso festivi. Manovre di AGGANCIO e SGANCIO veicoli a:
– Bologna C.le
– Firenze SMN
29555 – Sondrio-Milano soppresso festivi. Nessuna manovra intermedia
29557 – Milano-Mantova soppresso festivi. Manovra di sgancio a CREMONA
29560 – Mantova-Milano soppresso festivi. Manovra di aggancio a CREMONA
29590 – Venezia-Torino soppresso festivi. Manovra di AGGANCIO e SGANCIO veicoli a:
– Mestre
– Padova
– Verona P.ta Nuova
29800 – Napoli-Milano soppresso festivi. Nessuna manovra intermedia
29802 – soppresso festivi. Manovra di AGGANCIO e SGANCIO veicoli a:
– Firenze SMN
– Bologna C.le
Non tutti i convogli avevano postazioni attive con i messaggeri postali a bordo.
Il prezioso servizio offerto dal treno nella distribuzione della posta venne progressivamente sostituito dal trasporto su strada. Di conseguenza sparì anche il servizio postale su tram, regolato con legge N°561 del 27/12/1896, che consegnava la corrispondenza alle stazioni.