LA CARTA IGIENICA, UNO STRUMENTO POTENTE CONTRO I FURTI
di Luigi Zucchini
Premessa
Negli anni passati, fino ai primi del 70, quando ancora l’informatica era all’inizio della sua espansione e i cellulari non erano ancora usati in maniera massiccia, una delle attività principali del capostazione era il presenziamento dei treni. Tutti i treni in transito in ogni stazione delle FS dovevano essere presenziati da ambo i lati. Dalla parte del fabbricato viaggiatori il ruolo veniva svolto dal capostazione (sempre con il cappello rosso in testa per farsi riconoscere dal personale del treno) e dall’altro lato dall’addetto alla vigilanza, con cappello, bandiera rossa raccolta di giorno, lanterna accesa a luce bianca di notte. Le norme del presenziamento sono raccolte nell’Art. 34 del Regolamento Segnali. Nel caso in cui uno dei due fosse impegnato in altre mansioni, ad esempio in biglietteria o nel magazzino merci, il mancato presenziamento doveva essere riportato su un apposito registro. La mancanza del presenziamento non influiva sulla marcia del treno. Era però considerata una attività molto importante e i controlli disciplinari nei confronti del personale erano molto severi.
Quali erano i principali disservizi che venivano risolti grazie al presenziamento? Ne citiamo alcuni: un carrello frenato con scintille e fiamme, una porta aperta con il rischio che un viaggiatore fosse finito fuori dalla vettura, un copertone su un carro merci svolazzante e per finire che la composizione del treno fosse quella prevista. La completezza del treno è sempre stata nel tempo oggetto di norme scrupolose ed era segnalata o da una tabella di giorno oppure da fari rossi di notte, applicati nell’ultimo veicolo.
Che cosa c’entra in tutto questo il rotolo di carta igienica? È presto detto.
I treni notturni: rischi e pericoli per i viaggiatori
Nei treni a lungo percorso di notte, spesso oltre ai viaggiatori erano presenti anche elementi della malavita che si aggiravano tra i vagoni ed entravano in azione quando i viaggiatori riposavano. Il personale del treno, composto dal capotreno e conduttori, poco potevano fare contro questi soggetti, non si dimentichi che non avevano in dotazione cellulari e se avessero azionato il segnale d’allarme, sicuramente se ne sarebbero scappati a piedi, facendo perdere le tracce. Ed ecco entrare in azione uno strumento efficace che nessun regolamento ha mai preso in considerazione: la carta igienica.
Ritornando alla premessa dell’articolo, il capotreno era a conoscenza che durante il transito nelle stazioni, anche piccole, esisteva il presenziamento. Bisognava avvisare il personale a terra e l’unico mezzo era quello di lanciare un oggetto verso l’agente presenziatore che richiamasse la sua attenzione ed avvisasse chi di competenza.
Ed ecco quindi l’uso del rotolo di carta igienica. Quando il treno transitava dalla stazione, il capotreno si sporgeva dal finestrino (a quei tempi si potevano aprire), attirava l’attenzione del personale a terra agitando la torcia elettrica in suo possesso ed infine lanciava il rotolo di carta igienica dove aveva scritto un messaggio di aiuto. Il rotolo era ben visibile in quanto nel volo si srotolava allungandosi lungo la pensilina. Il capostazione avvisava la prima stazione di fermata che faceva intervenire le forze dell’ordine.
Anche il rotolo di carta igienica aveva fatto la sua parte.
Estratto art. 34 del Regolamento Segnali, edizione 1947
Rotoli confezionati per conto delle Ferrovie dello Stato. Museo Ricordi Ferroviari Cremonesi.